Pablo Neruda – Ode Al Limone
Pubblicata il: 31/03/2014 |
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Pablo Neruda – Ode al limone Da quelle zagare disfatte dal lume della luna, da quell'effluvio di un amore esasperato, affondato in fragranza, uscì dall'albero il giallo, dal loro planetario scesero a terra i limoni. Tenera mercanzia! Si gremirono rive, mercati, di luce, d'oro silvestre, e aprimmo le due metà del miracolo, acido congelato che stillava dagli emisferi di una stella, e il liquore più profondo della natura, intrasferibile, vivo, irriducibile, nacque dalla freschezza del limone, dalla sua casa fragrante, dalla sua agra, segreta simmetria. Nel limone divisero i coltelli una piccola cattedrale, l'abside nascosta aprì alla luce le acide vetrate e in gocce scivolarono i topazi, gli altari, la fresca architettura. Così, quando la tua mano strizza l'emisfero del tagliato limone sul tuo piatto, un universo d'oro tu spargi, un giallo calice di miracoli, uno dei capezzoli odorosi del petto della terra, raggio di luce convertito in frutto, il minuscolo fuoco di un pianeta. |
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